Antonello Battaglia, Separatismo siciliano. I documenti militari, Nuova Cultura, Roma, 2015, p. 410


Il separatismo siciliano, seppur diverse volte evocato nel corso della storia dai moti insurrezionali, ebbe vasta diffusione e inquietanti sviluppi tra il 1943 e il 1950. Nella primavera-estate del 1943, alla vigilia dell’operazione Husky, venne fondato il Comitato provvisorio per l’Indipendenza, sedicente portavoce dei sentimenti del popolo siciliano. Grazie al vuoto politico e all’assenza di alternative, il nuovo movimento si pose come corrente antifascista di rinnovamento ottenendo il consenso di una popolazione affamata e stremata dalla guerra. Nel febbraio del ‘44, la riconsegna dell’amministrazione dell’isola alle autorità italiane e la partenza della Commissione Alleata, deluse le aspettative dei separatisti che agognavano la nascita di una repubblica indipendente. Nei mesi successivi, si affermò l’ala eversiva e venne costituito l’esercito indipendentista. Il governo intervenne impiegando divisioni dell’esercito tra azioni di rastrellamento e battaglie campali. Solo nel 1946 fu intavolata la trattativa segreta tra Stato e separatisti che avrebbe portato all’autonomia.

Il volume è la prima raccolta degli inediti documenti del Regio Esercito e del Servizio Informazioni Militare più significativi.

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