“In Rome we trust. L’ascesa dei cattolici nella vita politica degli Stati Uniti”


Presentazione volume

“In Rome we trust. L’ascesa dei cattolici nella vita politica degli Stati Uniti”

di Manlio Graziano

Lunedì 24 ottobre 2016 – ore 17.00

Aula organi collegiali palazzo del Rettorato

Sapienza Università di Roma

Piazzale Aldo Moro 5

Alla vigilia delle elezioni presidenziali americane, lunedì 24 ottobre 2016 alle ore 17.00 presso l’aula organi collegiali all’interno del palazzo del Rettorato verrà presentato il volume “In Rome we trust. L’ascesa dei cattolici nella vita politica degli Stati Uniti” di Manlio Graziano edito da Mulino. Il volume è un interessante viaggio attraverso il ruolo della religione nella politica americana, un percorso che viene da lontano ed ha innumerevoli sfaccettature. In particolare nell'attuale scenario geopolitico gli sguardi sembrano incrociarsi: è l'America a guardare al Vaticano o il Vaticano a guardare all'America?

All’introduzione dei lavori, a cura di Alessandro Saggioro, coordinatore del Corso di Dottorato in Storia dell’Europa, seguono i saluti del Magnifico Rettore Eugenio Gaudio e del Presidente della Fondazione Roma Sapienza Antonello Folco Biagini. Intervengono Lucio Caracciolo, Augusto D’Angelo e Umberto Gentiloni. All'incontro sarà presente l'Autore del libro.

L'ingresso è libero fino a esaurimento dei posti.  L’evento è a cura del Corso di Dottorato in Storia dell’Europa e della Fondazione Roma Sapienza.

 





 
 

“L’Italia e le Guerre balcaniche”: intervista a Fabio L. Grassi (Università “Sapienza” di Roma)

di Giuseppe Carteny - 21 settembre 2016
pubblicata su geopolitica.info
            
La recente traduzione in lingua turca del volume di Antonello Folco Biagini “L’Italia e le Guerre balcaniche” (ed. it. Nuova Cultura, 2012; ed. turca “İtalyan Raporlarında Balkan Savaşları 1912-1913″, İstanbul, Tarihçi Kitabevi, 2016) ci porta a riflettere sugli effetti di lungo periodo di questa pagina di storia e sull’importanza di una riflessione in merito per la comprensione delle dinamiche geopolitiche contemporanee. A tal fine Geopolitica.info ha intervistato Fabio L. Grassi, docente di Storia dell’Eurasia e Lingua turca all’Università “Sapienza” di Roma.

Quali sono i principali elementi di interesse del volume?
Il prof. Biagini è stato per decenni Ordinario di Storia dell’Europa Orientale e per fortuna è tuttora una presenza di grande rilievo nella nostra Università come Presidente della Fondazione Sapienza e Prorettore delegato agli Affari Generali. Una caratteristica saliente del suo contributo culturale è che egli ha colto l’importanza delle fonti militari e se ne è giovato copiosamente. Le relazioni degli addetti militari e degli agenti in missione certamente erano condizionati da fattori esterni e da motivazioni personali, come è umano che sia, ma mediamente un po’ meno che gli analoghi testi dei funzionari civili, anche perché i militari osservavano di solito più direttamente le situazioni. Anch’io in alcune mie ricerche ho avuto modo di constatare che spesso e volentieri i “ritratti” più vividi e realistici di un momento storico stanno nelle fonti militari. A ciò si uniscono, nel libro di Biagini, un’acuta visione d’insieme e profonde amare considerazioni sulla distruzione di secolari convivenze. Sono molto contento che quest’opera sia stata tradotta in turco: per gli storici turchi sarà una fonte preziosa e per i lettori turchi l’occasione di riflettere su alcune vicende sulla base di un approccio equilibrato e onesto.

I Balcani a partire dalla metà del XIX sono stati una delle aree più calde del continente, nonché un territorio in cui l’etno-nazionalismo ha rappresentato, ancor più che altrove, il fondamento di molte scelte politiche e strategiche. Le Guerre Balcaniche hanno contribuito a rafforzare queste tendenze?
Certamente. Le Guerre Balcaniche sono la parola fine su ogni ipotesi di riorganizzazione solidale dell’Impero Ottomano e le loro conseguenze sono profonde. E’ incredibile quanto poco esse vengano messe in relazione con la pulizia etnica subita dagli armeni due anni dopo. Eppure il legame è fortissimo. Per i leader nazionalisti armeni le Guerre Balcaniche erano il modello di ciò che una buona volta andava fatto (creazione di uno Stato nazionale con drastica riduzione  della popolazione musulmana) e per i leader nazionalisti turchi erano il modello di ciò che bisognava impedire a tutti i costi (e qui davvero non è un’espressione-cliché).

Quanto è cambiata la percezione odierna da parte dell’Italia delle dinamiche politiche dei Balcani rispetto alle descrizioni presenti all’interno del volume del prof. Biagini?
Penso che ci sia oggi minore attenzione, a causa del fatto che ci sono ora tanti altri luoghi del mondo che il cittadino italiano medio ritiene in qualche modo meritevoli del suo interesse. In altre parole, oggi temiamo che da qualche parte in Europa compia un attentato un militante islamista di origini mediorientali o magrebine, non un militante nazionalista balcanico. Credo che questo calo d’attenzione, per il moltiplicarsi di altre urgenze, sia riscontrabile anche a livello di istituzioni. I Balcani non hanno né oro né petrolio né diamanti… Naturalmente lo dico con dispiacere, perché i Balcani continuano ad essere un laboratorio di estremo interesse.

I Balcani sono stati anche un terreno di scontro etnico e religioso. Oggi, con l’avvento del sedicente “Stato Islamico” e la crisi dei migranti, la regione è stata investita da questo fattore di tensione. Si tratta di un fenomeno nuovo o se ne trova traccia anche nel volume?
Dal volume emerge bene che quello religioso continuava all’epoca ad essere il discrimine determinante. E non ha mai cessato del tutto di esserlo. Basti pensare alla definizione dei musulmani come “nazione” nella Jugoslavia titina. Era nient’altro che una nuova applicazione del sistema delle millet (nazioni, ma in realtà comunità religiose non musulmane) dell’Impero Ottomano. Oggi abbiamo uno Stato come il Kosovo sul quale si addensano molti sospetti di essere una comoda base per militanti e guerrieri islamisti. Gli Stati della regione inoltre si sentono un avamposto rispetto a uno dei percorsi più importanti del crescente fenomeno migratorio. Potrebbero crescer le tentazioni xenofobe e identitarie. Ma è anche una regione che, Grecia a parte, vede migliorare le condizioni economiche. Decisamente, i Balcani non stanno mai fermi.

13 ottobre 2016 Malnutrizione e sicurezza alimentare: dalla teoria alla pratica


 
 
“MALNUTRIZIONE E SICUREZZA ALIMENTARE: dalla teoria alla pratica.”
 Trends e scenari per progettare nei PVS

 
Roma 16, settembre 2016 Si svolgerà giovedì 13 ottobre, l’incontro organizzato da AMKA Onlus e Fondazione Roma Sapienza, patrocinato dalla Regione Lazio dal titolo “Malnutrizione e sicurezza alimentare: dalla teoria alla pratica. Trends e scenari per progettare nei PvS.” Il convegno, si aprirà alle ore 9 presso l’Aula Organi Collegiali nel Palazzo del Rettorato (Piazzale Aldo Moro 5), la partecipazione è gratuita e l’iscrizione consigliata tramite il portale www.amka.org.

 Scopo dell’incontro è quello di comprendere i mutamenti e gli scenari in atto rispetto al tema malnutrizione e sicurezza alimentare e individuare delle linee guida che possano contribuire alla sostenibilità degli interventi di sviluppo delle organizzazioni con approcci, strumenti e tecniche da mettere “in campo”. Per questo motivo il convegno è pensato su due appuntamenti. Quella del 13 ottobre che vuole essere una mattinata di formazione e informazione gratuita che darà la possibilità, grazie a quattro focus diversi, di ascoltare e coniugare teoria e pratica per interventi di cooperazione, presenti e futuri, in tema di malnutrizione e sicurezza alimentare, così come spiegherà AMKA Onlus nel esporre l’ultima ricerca fatta nel contesto congolese (RDC) dove da anni opera.

Quattro i focus, tenuti tutti da esperti che da anni si occupano di programmi internazionali sul tema, aiuteranno a comprendere criticità e possibili soluzioni rispetto ai temi proposti. Questo si farà partendo dall’analizzare il contesto di cambiamenti dello scenario internazionale, poi possibili soluzioni con l’obiettivo della sostenibilità locale attraverso programmi agricoli legati alla salute e alla crescita, fino a concludere con un focus ampio e trasversale con l’analisi dell’importanza della rete per una progettazione partecipata che sia efficace e condivisa.
 
La mattinata si concluderà con un lunch e networking coffee tematico, dedicati a stimolare incontri e connessioni possibili tra gli attori del settore, mettere insieme soluzioni ed expertise per collaborazioni future o porre domande ai relatori coinvolti.

 
Il secondo appuntamento, con una modalità partecipativa e dal taglio operativo, si terrà nelle prima metà di Novembre, coinvolgerà tutti gli iscritti  alla giornata del 13 ottobre per un CANTIERE di PROGETTAZIONE PARTECIPATA. Sarà  un pomeriggio interamente dedicato allo sviluppo di nuovi spunti per la progettazione di interventi, formato da attori diversi in un quadro multidisciplinare per trovare sinergie efficaci.
 
 

Iraq 2016. Rinascere dall'acqua.

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Il 20 luglio 2016, alle ore 09.30, si terrà presso l'Aula degli Organi Collegiali, nell'edificio del Rettorato dell'Università di Roma Sapienza, un incontro dal titolo Iraq 2016: Rinascere dall'acqua. L’evento, oltre a costituire un volano per la cooperazione tra l’Ambasciata irachena e Roma, l’ambasciata italiana a Bagdad e la Sapienza per l’Iraq, vuole dar luce all’attenzione della Sapienza e dell’Ambasciata alla realtà culturale, ambientale e storica irachena, terreno fertile per l’incontro e per la costruzione di un futuro del paese attraverso la valorizzazione del suo passato e delle ricchezze presenti. L’evento presente è infatti finalizzato a supportare la richiesta irachena per l'immissione delle straordinarie Marshlands del sud dell'Iraq nella lista di siti sotto patrimonio UNESCO, in questi giorni sottoposto a valutazione.
Ai saluti del Magnifico Rettore Prof. Eugenio Gaudio, di S.E. Dr. Ahmad A.H. Bamarni, Ambasciatore d’Iraq a Roma e di S.E. Dr. M. Carnelos, Ambasciatore d’Italia a Baghdad in collegamento via Skype, seguirà l’introduzione del Prof. Antonello Folco Biagini, Presidente della Fondazione Roma Sapienza. Interverranno il Prof. Franco D'Agostino e il Prof. Fabio Russo.
Sarà inoltre allestita una mostra nell'atrio dell'Aula Magna, dove verrà presentata la missione archeologica della Sapienza ad Abu Tbeirah in Iraq meridionale guidata da Franco d’Agostino e Licia Romano, assieme a immagini della vita nelle paludi sumeriche del sud del paese.

Per partecipare alla cerimonia occorre compilare il form online, https://cerimoniale.uniroma1.it, entro le 12.00 di martedì 19 luglio 2016.
 

Comitato Scientifico:
Antonello Biagini, Sapienza Università di Roma
Lucio Ubertini, Sapienza Università di Roma
Francesca Romana Lenzi, Università Europea di Roma
Franco D’Agostino, Sapienza Università di Roma
Licia Romano, Sapienza Università di Roma
 
 

 

A. Biagini, G. Motta (edited by), The First Wolrd War. Analysis and Interpretation

 
Cambridge Scholars Publishing informs that the title ‘The First World War: Analysis and Interpretation’ (both volumes 1 and 2) has been selected to be showcased in its July marketing campaign, as part of commemoration of the Battle of the Somme centenary. You are able to view the Press Release by clicking here.
This volume is the result of an international conference held at Sapienza University of Rome in June 2014, which brought together scholars from different countries to re-analyse and re-interpret the events of the First World War, one hundred years after a young Bosnian Serb student from the “Mlada Bosna,” Gavrilo Princip, “lit the fuse” and ignited the conflict which was to forever change the world. The Great War – initially on a European and then on a world scale – demonstrated the fragility of the international system of the European balance of powers, and determined the dissolution of the great multinational empires and the need to redraw the map of Europe according to the principles of national sovereignty. This book provides new insights into theories of this conflict, and is characterized by internationality, interdisciplinarity and a combination of different research methods. The contributions, based on archival documents from various different countries, international and local historiography, and on the analysis of newspaper articles, postcards, propaganda material, memorials and school books, examine ideological and historiographical debates, the memory of the war and its most important contemporary and popular narratives, and the use of propaganda for the mobilization of public opinion, in addition to military, social, political, economic and psychological aspects of the conflict.

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Food and Culture. History, Society, Communication 9-10 giugno 2016

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Food and Culture

History, Society, Communication

Sapienza Università di Roma

Roma, 9-10 giugno 2016

 

Proseguendo nella tradizione delle precedenti Conference (Empires and Nations from the Eighteenth to the Twentieth Century, 2013; The Great War: Analysis and Interpretation, 2014; Fashion through History: Costumes, Symbols, Communication, 2015), l’Università degli Studi di Roma La Sapienza organizza la Conferenza internazionale Food and Culture con un ampio sottotitolo che cerca di affrontare la complessa realtà del cibo dopo l’Expo.

Il convegno si terrà nei giorni 9 e 10 giugno 2016 presso Sapienza Università di Roma (P.le Aldo Moro 5), Rettorato.

La Conferenza intende aprire un dibattito sul rapporto tra cibo e società nel divenire della storia come nell’attualità. Il tema mostra quanto la storia dell’alimentazione – nelle società di Antico Regime – e la realtà della società contemporanea contribuiscano a definire l’identità individuale e collettiva rappresentandone i simboli e i fattori di cambiamento. Oggi, la forbice sempre più ampia tra accesso al cibo nelle società sviluppate e necessità alimentari nei paesi in via di sviluppo pone l’esigenza di individuare nuove dinamiche nella produzione e nella distribuzione per una più equa divisione del nutrimento nel pianeta.

 

La conferenza intende promuovere l’incontro degli studiosi e degli operatori che a livello nazionale e internazionale si occupano del cibo. L’incontro del 9-10 giugno 2016 vede la partecipazione di 120 studiosi che si confrontano sul tema del cibo, declinato - con metodologia segnatamente interdisciplinare - in molti modi e lungo percorsi diversi che, partendo dai contenuti indicati, si allargano ad altri comprendendo contributi di grande interesse riferibili alla storia politica, sociale, economica, antropologica.

Il programma comprende sessioni tematiche, suddivise in 25 panel: Storia e cultura alimentare; Il cibo del corte; A tavola con le religioni; Patrimoni alimentari e territorio; Russia e Unione sovietica; Paesi Europa; Società; Cultura e identità nazionale; Arte e spettacolo; Letteratura; Moda e media; Identità religiosa e pratica alimentare; Sicurezza alimentare; Dieta Mediterranea. Un valore costante nel tempo; La comunicazione che fa bene. Il cibo da quantità a qualità; Alimentazione sostenibile; Cooperazione e politica internazionale.

La conferenza è aperta al pubblico.

Giovanna Motta, La moda si fa storia, Passigli 2016

 
Ogni tempo scrive il suo segno in molti modi mostrando gli elementi costitutivi del modello che meglio ne rappresenta l’ideologia, nella politica, nell’economia, nelle dinamiche internazionali. Allo stesso modo la Moda, vista nella sua sequenza cronologica, attesta idee, valori, simboli, attraverso i quali afferma la centralità dell’abbigliamento che nel divenire della storia diventa un vero e proprio linguaggio. Dalla nobiltà di antica origine alle molte borghesie emergenti, agli abiti dei rivoluzionari e dei lavoratori, il modo di vestire diventa uno dei tanti modi di rappresentare le tipologie umane, e di esprimerle attraverso segni evidenti o metafore che disegnano prototipi fisici e sociali, un segno aggiuntivo del potere, testimonianza del rango, della consistenza economica, del livello culturale.
Il percorso delineato nel volume che si propone all’attenzione degli studiosi è un cammino straordinario fra documenti d’archivio, dipinti d’epoca, Case di moda maîtres e stilisti, che tesse una storia ricca e affascinante, per qualche verso anche inattesa, che diventa un altro modo di raccontare le molte storia d’Europa.

Bandi premi e borse di studio Fondazione Roma Sapienza

La Fondazione Roma Sapienza bandisce una serie di bandi per premi e borse di studio per l'anno 2016 in favore di laureandi e laureati di Sapienza Università di Roma.
I bandi sono consultabili al seguente link:

IntegrArte – Integrazione e Multiculturalità



Si comunica che sul sito della Fondazione Roma Sapienza http://www.fondazionesapienza.uniroma1.it è stato pubblicato il bando del Concorso "Arte in luce".

Il Concorso, composto dalle sezioni pittura e fotografia, consiste nella presentazione di opere artistiche sul tema prescelto, che per la IV edizione è IntegrArte – Integrazione e Multiculturalità.

Ai vincitori verrà conferita una targa di riconoscimento dalla Fondazione Roma Sapienza e le loro opere verranno pubblicate on-line sul sito di Arte e Cultura  www.bitculturali.it ed esposte presso uno spazio della Sapienza Università di Roma.

La partecipazione è gratuita ed è aperta a studenti iscritti ad un qualunque anno di un corso di studi di I o II livello di una delle Facoltà di Sapienza Università di Roma, al personale tecnico-amministrativo e docente in servizio presso qualunque struttura dell'Ateneo, ai soci delle associazioni In Unam Sapientiam, NoiSapienza Associazione Alumni e Amici della Fondazione.

Il termine per la presentazione delle opere è venerdì 12 febbraio 2016.


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